Pride: 3 Orgogliosi Motivi per Guardarlo

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Avete presente quella sensazione di voler guardare un film impegnato, ma allo stesso tempo divertente e leggero? Ovviamente, le parole “impegnato” e “leggero”, per quanto riguarda una pellicola, non possono certo stare nella stessa frase, tranne se…parliamo di “Pride”.

Nuovo film del brittanico Matthew Warchus, “Pride” si è rivelata la commedia più bella del 2014, vincendo il “British Indipendent Film Awards“, la “Palma Queer” a Cannes e aggiudicandosi la nomination ai Golden Globe 2015.

La storia è semplice: siamo nel 1984, Gran Bretagna, in Galles i minatori sono in sciopero contro le nuove leggi sulle miniere della Tatcher. A Londra, un gruppo di giovani militanti gay fonda un movimento per sostenere i diritti dei minatori e supportarli in questo conflitto con la Lady di Ferro. Da queste due minoranze culturali, così agli antipodi, nascerà una così forte amicizia e una grandissima alleanza, che dimostrerà al mondo degli anni ’80 come l’unione, nonostante i pregiudizi, sia il miglior modo per vincere le battaglie.

Certo, è una storia semplice a tratti già vista, perché il mondo del cinema è ricco di film che mostrano come diverse culture, generi e minoranze si uniscono e diventano amiche per combattere un “male” comune, quindi perché vederlo?

Semplice, per “3 “ORGOGLIOSI” motivi“:

E’ UNA STORIA VERA: 

Sì, è un fatto realmente accaduto, ma fa parte di quella categoria di avvenimenti che passano al secondo piano (ma anche al terzo o al quarto) quando il quadro storico è più ampio. Quindi, perché non conoscere qualcosa che ha cambiato, o comunque ha dato inizio a dei cambiamenti significativi?  Il movimento LGSMLesbians and Gays Support the Miners (Lesbiche e Gay supportano i minatori), è riuscita nell’intento di unire, in una causa comune più grande, gay e etero in un’epoca dove i pregiudizi la facevano da padrone.

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IL CAST E’ MERAVIGLIOSO:

Sia il gruppetto “gay”, tutto lustrini e arcobaleno, e sia i tristi, stanchi e (finti) “vecchi dentro”  minatori, sono interpretati da attori con la “A” maiuscola, anche se alcuni volti sono nuovi. Il giovane leader dei LGSM è interpretato da Ben Schnetzer, tra le sue file abbiamo: Dominic West, George MacKay, Freddie Fox (stupendo sempre e ve lo consiglio anche in Cucumber), il magnifico Andrew Scott (che, nonostante la particina piccola piccola, il suo recitare è sempre intenso), Joseph Gilgun, Faye Mersay (L’unica “L” del gruppo). Tra i minatori invece abbiamo grandi nomi: Imelda Staunton (la nostra crudele Umbridge), Bill Nighy, Paddy ConsidineJessica Gunning (che a un certo punto si trasforma nel motore di tutto). Insomma merita.
E non dimentichiamoci del regista e dello sceneggiatore. Stephen Beresford, ha ricostruito tutta la storia dai pochi documenti che aveva, ha cercato nomi e persone pur di scrivere una storia più fedele possibile a quella reale; mentre Matthew Warchus ha portato tutti in Galles, dove gli avvenimenti sono realmente accaduti, per dare quel senso di vero storico che ha il potere di teletrasportare coloro che guardano il film all’interno del film stesso.

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FA RIDERE:

Abbiamo detto che è storico, che è impegnato, che insegna qualcosa, ma vogliamo mettere che fa anche ridere? Le battute non si sprecano, le situazioni imbarazzanti neanche. Ma niente di tutto questo è offensivo, anzi, da quel senso di naturalezza che si viene a creare quando si incontrano due mondi e nascono, senza che si ci possa fare nulle, delle situazioni cosi imbarazzanti che, vuoi o non vuoi, si inizia a ridere con le lacrime.

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Detto ciò, io “Pride” ve lo consiglio.

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